Papa Leone XIV: “Le religioni siano lievito di unità in un mondo frammentato”

Nel mese di ottobre, in cui ricorre il 60.esimo anniversario del documento conciliare Nostra aetate, il Papa dedica la sua intenzione di preghiera alla collaborazione fra le diverse tradizioni religiose.

Le religioni – dice Leone XIV – non siano usate come “armi o muri” ma siano vissute come “ponti e profezia”.

In un tempo segnato dai conflitti, il Pontefice invita tutti i credenti a cercare ciò che ci unisce “per difendere e promuovere la pace, la giustizia e la fratellanza umana”.

“Preghiamo perché noi credenti di diverse tradizioni religiose lavoriamo insieme per difendere e promuovere la pace, la giustizia e la fratellanza umana”. La proposta – che il Pontefice affida, come ogni mese, alla sua Rete Mondiale di Preghiera – nasce in un tempo segnato da conflitti e polarizzazioni, in cui la religione viene talvolta piegata a logiche di contrapposizione; il Papa invita invece a riscoprirla come ponte di fraternità e come forza di riconciliazione.

Non armi e muri, ma ponti e profezia

Il senso profondo della preghiera letta da Leone XIV è che la collaborazione tra credenti non si esaurisce in un compito lasciato a teologi ed esperti, ma si nutre di un impegno concreto e quotidiano che riguarda ognuno di noi. Il Papa prega infatti perché impariamo “a riconoscerci come fratelli e sorelle, chiamati a vivere, a pregare, a lavorare e a sognare insieme” e invoca lo Spirito perché “possiamo riconoscere ciò che ci unisce” e “collaborare senza distruggere”. 

Le differenti tradizioni religiose sono chiamate a essere “lievito di unità in un mondo frammentato”, prosegue, ricordando che spesso avviene il contrario: “invece di unirci, diventano motivo di conflitto”. Di qui, l’invito a tutti i credenti, cristiani e non: le religioni non vanno “usate come armi o muri, ma piuttosto vissute come ponti e profezia”, esorta, citando “gli esempi concreti di pace, giustizia e fraternità” già presenti.

Dall’alto e dal basso

Proprio vari esempi concreti sono raccontati nel Video, che intreccia momenti “dall’alto” e iniziative “dal basso”. Da un lato, gli snodi storici del cammino interreligioso: lo storico incontro promosso da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986; la visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma nel 2010; la firma del Documento sulla Fratellanza Umana ad Abu Dhabi nel 2019, sotto il pontificato di Papa Francesco; fino ai più recenti incontri ecumenici di Leone XIV in Vaticano.

Dall’altro lato, però, l’intenzione di preghiera di questo mese ricorda che il dialogo interreligioso non si esaurisce negli incontri fra leader: le immagini del video mettono dunque in luce esperienze promosse a livello locale o da realtà ecclesiali, come l’incontro interreligioso organizzato a Singapore ad aprile 2025 dalla Caritas e dall’arcidiocesi in occasione della Giornata della Terra, o come l’evento “One Human Family” promosso dal Movimento dei Focolari tra maggio e giugno 2024. Sono due segni recenti e concreti di un dialogo che si fa prossimità, fiducia e cooperazione quotidiana.