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Un tempo di grazia, un tempo di rinnovamento. Un invito a riscoprire la bellezza e la responsabilità dell’educare, che è sempre un atto di speranza. Saranno le celebrazioni presiedute da Papa Leone XIV ad aprire e a chiudere il Giubileo del Mondo educativo, che culminerà con la proclamazione di San John Henry Newman come Dottore della Chiesa.

Una bussola per i giorni giubilari

Non solo trasmettere nozioni, ma compiere un atto di accompagnamento e di amore, perché chi educa semina nei cuori. È quanto potranno sperimentare educatori e studenti negli spazi del Villaggio dell’Educazione. 

Il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione, presentando il Giubileo ha sottolineato tre punti chiave. Il primo è che la dichiarazione del Concilio Vaticano II, la Gravissimum educationis, di cui ricorre il 28 ottobre il 60.mo anniversario, farà da sfondo a questi giorni di  preghiera e riflessione. E proprio per questa ricorrenza, ha detto il porporato, è atteso un documento di Papa Leone XIV che rifletterà sull’attualità della Dichiarazione conciliare promulgata da Papa Paolo VI il 28 ottobre 1965.   

Il Patto Educativo Globale

Questo Giubileo, come sottolineato dal prefetto, sarà anche una occasione per rilanciare e arricchire il Patto educativo globale, un’iniziativa voluta da Papa Francesco. Su questo tema, nel corso della conferenza, è intervenuto il referente del Patto, padre Ezio Lorenzo Bono, sottolineando che ai sette obiettivi già previsti ne saranno aggiunti tre che riguarderanno l’intelligenza artificiale, la pace disarmata e disarmante, l’educazione alla vita interiore. 

“Il Santo Padre – ha affermato poi il cardinale de Mendonça – ha deciso di associare il Giubileo dell’educazione alla figura di un educatore straordinario e grande ispiratore della filosofia dell’educazione: San John Henry Newman. Sarà dichiarato Dottore della Chiesa nella celebrazione del primo novembre”. Il Santo sarà anche nominato co-patrono della missione educativa della Chiesa, insieme a San Tommaso D’Aquino. A partire da questi giorni giubilari si vuole “inaugurare una nuova stagione che coinvolga con nuovo animo e progettualità le costellazioni educative, chiedendo loro di diventare vere e proprie mappe di speranza nel mondo di oggi”, ha spiegato il prefetto. E ha concluso: “L’educazione è il nuovo nome della pace e mette la speranza sulla mappa del presente e del futuro”.

Il programma

Tra i molti appuntamenti previsti – e declinati nel dettaglio dall’arcivescovo Carlo Maria Polvani, segretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione – avranno uno spazio anche alcune attività presentate dal cardinale Peter Turkson, cancelliere della Pontificia accademia delle Scienze e della Pontificia accademia delle Scienze Sociali che è intervenuto per parlare del Giubileo della conoscenza. Tale evento si terrà all’interno di quello del mondo educativo e metterà l’enfasi sul tema dell’ecologia. 

Il Giubileo del mondo educativo si aprirà con la Santa Messa presieduta da Papa Leone XIV il 27 ottobre. Il giorno successivo si celebrerà l’anniversario della Gravissimum educationis. Il 29 sarà inaugurata la mostra Vivere, credere, guardare questo cielo di Tommaso Spazzini Villa. Giovedì 30 ottobre il Papa incontrerà gli studenti nell’aula Paolo VI, mentre all’Auditorium della conciliazione si terrà il congresso internazionale intitolato: Costellazioni educative – Un patto con il futuro. E ancora, il 30 e 31, La scuola del cuore, nella Chiesa di San Lorenzo in Piscibus, e le Costellazioni delle Reti Educative nella Sala San Pio X.  Il giorno 31 il Pontefice incontrerà gli educatori. 

L’educazione cattolica nel mondo

Un dettagliato resoconto dello stato dell’educazione cattolica nel mondo. Lo ha presentato Elena Beccalli, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e presidente della Federazione delle Università Cattoliche Europee – Fuce, durante la conferenza ha presentato. Molti gli aspetti notevoli, tra questi uno di partenza: quella cattolica è la più estesa rete educativa del mondo. In base ai dati dell’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa Cattolica presso la Santa Sede, si vede che questo tessuto comprende oltre 231 mila istituzioni scolastiche e universitarie, attive in 171 Paesi. La professoressa ha sottolineato che ben 72 milioni di studenti frequentano le scuole e le università cattoliche. Tra i continenti quello africano è il cuore pulsante della proposta educativa, con il maggior numero di iscritti. “In un’epoca segnata da profonde polarizzazioni e da crescenti disuguaglianze – ha osservato Beccalli -, l’educazione può e deve essere una delle leve più efficaci e trasformative per favorire lo sviluppo umano integrale globale”.

Ci sono però anche dati allarmanti sul fronte generale: 61 milioni di bambini nel mondo non sono mai entrati in una classe e 160 milioni di giovani non raggiungono la fine della scuola secondaria. La rettrice ha evidenziato che l’esortazione apostolica Dilexi te riserva spazio al ruolo dell’educazione, riprendendo le parole di Papa Francesco, che insisteva nel considerarla come una delle espressioni più alte della carità cristiana. “Papa Leone XIV – ha detto – ha richiamato, attraverso una rilettura storica, il ruolo centrale svolto dalla Chiesa in ambito educativo”. E ha citato le parole del Pontefice: “L’educazione dei poveri, per la fede cristiana, non è un favore, ma un dovere”. 

Infine, un altro impressionante dato indicato dalla docente: secondo l’Unesco, per raggiungere gli obiettivi nazionali nei Paesi a basso e medio reddito, il deficit di finanziamenti annuali è di circa 97 miliardi di dollari fino al 2030. Nel 2024 la spesa militare mondiale è arrivata invece al livello di 2.718 miliardi di dollari. Numeri che devono far riflettere.