image_pdfPDFimage_printPRINT

Fr. Ferdinando Biziyaremye
Membro della CIAMEL e Direttore della Comunità Regionale di Abidjan


Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è rwanda1.png

La Delegazione del Ruanda fa parte della Regione Lasalliana dell’Africa e del Madagascar (RELAF). È stata fondata nel 1953 e attualmente ne fanno parte le seguenti 5 comunità e 6 stabilimenti:

  • La Comunità De La Salle di Byumba, nel nord del paese, con due stabilimenti:
  • Un Centro di formazione per insegnanti di scuola elementare (TTC De La Salle);
  • L’Accademia De La Salle, che comprende asilo, scuola primaria e scuola secondaria di primo livello.
  • La Comunità di Notre Dame des Pauvres, a Kisaro, sempre nel nord del Paese, con un solo istituto, la scuola Saint Jean-Baptiste De La Salle, Kirenge. Anch’essa con i tre livelli di istruzione: scuola materna, primaria e secondaria di primo grado.
  • La Comunità di San Giuseppe, a Nyundo, che si trova nella parte occidentale del Paese, vicino alla frontiera con la Repubblica Democratica del Congo, e gestisce una Scuola d’Arte, unica nel suo genere nel Paese.
  • La Comunità di San Paolo, a Rokomo, che si trova a est del Paese ed è la casa di formazione per il postulato.
  • La Fraternità De La Salle di Butare, situata nel sud del Paese. La sua missione è quella di gestire il Centro INTIGANDA, che si dedica al lavoro con i bambini di strada, fornendo loro alloggio, educazione e reinserimento nella vita sociale in famiglia e nelle professioni.
Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è rwanda1.png

In questi giorni di crisi sanitaria causata dalla pandemia Covid-19, il Centro INTIGANDA ha dovuto seguire l’ordine del governo e far tornare alcuni dei suoi giovani ospiti dalle proprie famiglie per evitare ogni possibile contagio qualora qualcuno, all’interno del gruppo, fosse stato colpito dal virus.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è rwanda3.png

Le cause che spingono i bambini a vivere per strada sono molteplici, ma la motivazione principale è da ricercarsi nelle famiglie. La sussistenza di molte di queste dipendono da piccoli lavori quotidiani, ma il virus ha bloccato tutto. Ora c’è il rischio che i bambini possano vivere per strada in gran numero. In effetti, ci sono segnali che indicano che questo sta già accadendo. Poiché il Centro non ha mezzi sufficienti per aiutare i bambini a rimanere nelle proprie famiglie, bisogna trovare donatori che possano sostenere una sessantina di famiglie offrendo loro cibo (fagioli, farina, riso) e sapone. Il personale del Centro provvede alla distribuzione di cibo e di materiale igienico. La famiglia più lontana dal Centro è a 133 km da Butare, la città dove si trova INTIGANDA. Quest’anno il Centro supporta 166 bambini delle classi primarie e secondarie e nell’ambito della formazione professionale. Di questi, 57 sono ospiti del Centro e gli altri lo frequentano da casa.