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Autore: Fr. Enrico Muller, FSC (Scampia, Italia) 


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Come comunità Lasalliana e come ministeri educativi lasalliani, la cooperativa lasalliana Occhi Aperti e l’associazione Arrevutammoce, ci siamo trovati, come tutti colpiti e travolti dalla pandemia.

Come tutti abbiamo vissuto paura, frustrazione, straniamento, silenzio… ma le voci delle persone che il Signore ci ha messo accanto e alla quali ci ha affidati ci hanno riportato alla realtà della nostra chiamata che deve permeare e plasmare le nostre vite.

Come Comunità ci siamo subito messi all’opera con le Suore della Provvidenza di Padre Scrosoppi, i Gesuiti, le Associazioni Chi rom e chi no e Magma per rispondere alle necessità dei fratelli e sorelle rom e non solo.

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Il gruppo che abbiamo creato si chiama BAM, Brigata dell’Appoggio Mutuo e in questi mesi ha distribuito pacchi alimentari per le famiglie Rom di Scampia e Secondigliano, e per famiglie napoletane, 1400 persone, ogni 10/12 giorni circa, il tutto trovano tra i nostri amici e campagne di crowdfunding i fondi necessari per comprare viveri, detersivi e tutto ciò che serve a bambini 0-2 anni.

L’azione della nostra comunità Lasalliana si è sempre rivolta anche ai Rom di Giugliano in Campani, un comune a circa 7 chilometri da Scampia; le famiglie sono circa 150 famiglie, tutte molto numerose e siamo riusciti a fare tre distribuzioni di viveri e materiale per la pulizia personale.

Occhi Aperti sta anche accompagnando gli studenti della scuola di seconda opportunità “IO VALGO” all’esame di licenza con la didattica a distanza affinché i ragazzi possano preparare la tesina che devono presentare alla fine di questo insolito anno scolastico.

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Un’altra iniziativa presa dai Lasalliani soci di Occhi Aperti si è sviluppata nel quartiere Vomero in collaborazione con altre realtà: il Centro di pastorale giovanile Shekinà, gli Scout della città di Napoli e l’Associazione “Sii turista della tua città” per aiutare le famiglie in difficoltà economica durante la pandemia. L’iniziativa si collega all’esperienza del “campo di solidarietà e volontariato” per giovani che il Centro di Pastorale Giovanile e gli Scout facevano da tempo, ma ha avuto una novità nello svolgimento, nella motivazione straordinaria, la pandemia, ma anche nelle nuove collaborazioni.

I social sono stati il mezzo scelto per promuovere ovunque l’iniziativa ed invitare le persone a donare beni di prima necessità che potevano essere portati dai singoli al Centro giovanile, raccolti settimanalmente nei negozi o nei condomini dalle ronde dei volontari, o affidati al servizio taxi sociale, che raccoglie tassisti che si mettono a disposizione volontariamente per il servizio.

La risposta, sia dei volontari, che dei donatori, ha valicato il confine del quartiere e ha coinvolto persone di Melito, Casoria, Giugliano…

I social hanno permesso anche alle persone che si trovavano in difficoltà di entrare nella distribuzione settimanale: famiglie napoletane, ma anche ucraine, singalesi, marocchine, rom….

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Questa occasione ha creato anche un ponte tra i quartieri di Napoli, specialmente con Scampia che è un quartiere poco conosciuto e siccome periferico, poco stimato.

La creatività delle persone non conosce limiti: una mamma ha scritto una lettera per invitare le mamme di non farsi fare regali per la festa della mamma, ma di devolvere la somma per una spesa solidale.

Naturalmente le persone vulnerabili ci insegnano sempre molto e sono i nostri maestri: un signore che era venuto per prendere un pacco con la spesa è tornato la settimana dopo a donarci dell’olio che aveva ricevuto affinché altri ne potessero godere.

In tutte e due le situazioni si è creata una rete più ampia, per esempio con le Caritas parrocchiali, per rispondere in modo efficace per i più bisognosi.


In Italia ci sono 18 scuole ogni di ordine e grado, 1 pensionato universitario, 1 centro di animazione pastorale, 2 opere socio-educative, 1 federazione Considera con 17 realtà del terso settore, 24 comunità con circa 134 fratelli, circa 30 Associati in 5 Comunità e 46 Signum Fidei in 8 Comunità. Circa 7000 alunni e 1000 Partner lasalliani.

L’unico luogo al di fuori della Francia nel quale il Fondatore abbia mandato i Fratelli è stata Roma, allora Stato del Vaticano, nel 1702; al nord (Torino) i Fratelli vengono chiamati da Carlo Felice, nel 1829.

L’Italia, che fino al 1861 era divisa in stati autonomi, permise ai Fratelli di distribuirsi in molte città, in tutta la Penisola.

Tra le città, che in passato, hanno beneficato della presenza educativa dei Fratelli si ricordano: Ferrara, Venezia, Benevento, Fano. All’estero: Libia, Rodi, Grecia, ed Eritrea. 

Nel 2003 le due Provincie religiose di Torino e Roma si sono fuse in un’unica provincia.