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“La nuova riflessione lasalliana 2025-2026 propone di costruire ponti in un mondo frammentato, ispirandosi al Vangelo e alle encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti. Il testo richiede un’educazione con audacia profetica per rispondere alle grida della Terra e dei poveri”.

“Nell’era dell’intelligenza artificiale, delle clip sui social network (TikTok, reel, ecc.) e del ritmo accelerato delle interazioni quotidiane, speriamo che questo vi permetta di fermarvi lungo il cammino e, attraverso i vostri pensieri e le vostre domande, di sviluppare le vostre osservazioni come parte di un dialogo”. Con questo auspicio, i Fratelli delle Scuole Cristiane (conosciuti come Lasalliani) presentano la loro riflessione per il periodo 2025-2026, intitolata “Tutto è connesso: comunità della creazione e fraternità universale”. Il testo è stato pubblicato l’8 settembre 2025, festa della Natività della Beata Vergine Maria.

“Perché il dialogo”, scrivono, “come sottolineava Papa Leone XIV nei primi giorni del suo pontificato, è un modo per costruire ponti; per riconoscere che “Cristo ci precede e il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità ha bisogno di lui come tramite per raggiungere Dio e il suo amore… per [aiutarci a] costruire ponti attraverso il dialogo e l’incontro, in modo che tutti noi possiamo essere un unico popolo sempre in pace, sempre connesso”.

Sulla scelta del tema, gli autori del documento, i Consiglieri generali Chris Patiño e Joël Palud, sottolineano che l’esperienza di scrivere a quattro mani è stata particolarmente arricchente. “Penso che il tema ‘tutto è connesso’ ci inviti a lavorare insieme nell’elaborazione del messaggio. E sì, credo che il fatto che ci siamo sentiti chiamati a dare l’esempio come Fratelli, a collegarci e a sviluppare un progetto comune, sia stato molto interessante”, dice Patiño.

Questo contributo è essenziale per la Famiglia Lasalliana, in quanto costituisce la base di animazione per i suoi itinerari di fede, fraternità e servizio, in continuità con le riflessioni precedenti: “Il nostro cuore è nelle periferie” (2024-2025) e “E tu, dove stai guardando?” (2023-2024).

Il religioso ricorda anche le parole di Papa Francesco ai membri del 46° Capitolo Generale il 21 maggio 2022, quando ha sottolineato che “le due grandi sfide del nostro tempo: la sfida della fraternità e la sfida della cura della nostra casa comune, non possono essere affrontate se non attraverso l’educazione”. In linea con ciò, i Lasalliani affermano che “i recenti appelli della Chiesa, attraverso le encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti, sollecitano non solo una risposta da parte dei fedeli cattolici, ma anche un discernimento dei loro messaggi di fondo: la cura integrale della ‘casa comune’ e la sfida della fraternità universale, come appelli unificanti per tutta l’umanità. Non come proprietari del creato, ma come parte di una comunità vivente del creato”.

Per i Fratelli delle Scuole Cristiane, “nessuno può giustificarsi di fronte al grido dei poveri, che non può essere separato dal grido della terra. Tutto è connesso. E riscoprire che tutto è connesso significa riconoscere che la prospettiva evangelica rimane la nostra prima e principale regola”.

“Si tratta di tornare spesso alle parole di Gesù, facendole diventare non solo la nostra preghiera ma anche la nostra costante testimonianza: “Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10).

Con l’aiuto di brevi dialoghi interattivi, il testo invita il lettore ad approfondire vari aspetti dei temi guida. I Fratelli ricordano che la loro missione “è sempre stata quella di accompagnare la persona umana in modo integrale. L’educazione è il nostro campo di incontro, il nostro laboratorio di vita. Ma fino a che punto abbiamo fatto nostra la chiamata a educare alla giustizia, alla pace e all’integrità del creato, e stiamo trasformando i nostri programmi di studio per riflettere le realtà del cambiamento climatico, dello sfollamento e della disuguaglianza?”.

“In un momento in cui il nazionalismo, il capitalismo sfrenato, l’isolazionismo, il continuo trattamento degli immigrati e dei rifugiati “come pedine sulla scacchiera dell’umanità”, una persistente crisi educativa in cui c’è una scarsa istruzione per i poveri e l’abuso delle risorse naturali sembrano sempre più accettati come strategie socio-politiche, dobbiamo chiederci: in che modo la nostra missione educativa è chiamata a modificare questi modelli? Vivere La Salle significa dare vita alla convinzione che “tutto è connesso”. Gli impegni del 46° Capitolo Generale ci chiamano a un’audacia profetica per destabilizzare le ingiustizie sistemiche, ad ascoltare il grido della Terra e dei poveri e a rispondere con giustizia, compassione e umiltà”.

“L’interconnessione – sostengono – non è solo parte della crisi, ma anche una fonte di solidarietà e forza. Questa è la speranza al centro sia della Laudato si’ che di Fratelli tutti: nonostante la grandezza delle sfide che abbiamo davanti, non siamo mai soli. Siamo parte di una comunità del creato, unita dall’amore, dalla responsabilità e dal sogno di un mondo più giusto e sostenibile. L’Istituto e la Famiglia Lasalliana stanno portando avanti il mandato del 46° Capitolo Generale con la convinzione di La Salle. Non è forse La Salle il modo lasalliano di dire che tutto è connesso? Abbiamo riflettuto profondamente, individualmente e collettivamente, su ciò che questo richiede a me, al mio lavoro educativo, alla mia comunità lasalliana locale, al mio Distretto?”.